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Nero d’Avola Frappato Grosso Nero Syrah Cabernet Sauvignon Petit Verdot

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Nero d’Avola


Vitigno autoctono siciliano conosciuto anche col nome dialettale Calavrisi o Calaulisi, che deriverebbe da Calea vocabolo siciliano che sta per uva e da Aulisi, l'aggettivo dialettale che indica la provenienza dalla città di Avola (da cui Nero d'Avola). Benchè oggi coltivato in tutta l'isola, si esprime al meglio nei terreni sciolti e sabbiosi della Sicilia sud-orientale e specialmente nella zona di Vittoria (RG), dove viene vinificato assieme al Frappato per ottenere il Cerasuolo di Vittoria ClassicoD.O.C.G., a cui conferisce corposità e longevità. Vinificato in purezza si esprime con vini dalla straordinaria potenza, giustamente tannici e dai delicati sentori di frutta rossa.

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Frappato


Il Frappato di Vittoria è una cultivar autoctona della Sicilia sud-orientale dalle origini incerte e sconosciute, forse introdotto in tempi remoti dalla Spagna, già nel 1760 viene descritto dal Sestini nelle sue memorie sui vini di Vittoria. Presente soprattutto nella provincia di Ragusa e di Siracusa generalmente in consociazione con il Nero d'Avola, risulta poco diffuso nelle altre province siciliane. Le uve vinificate in purezza danno un ottimo vino di colore rosso rubino poco carico e brillante, elevati sentori vinosi, fruttati e floreali, mediamente corposo, tannino equilibrato, al gusto fresco e morbido, molto armonico. Nella zona di Vittoria è tradizionalmente stato vinificato assieme al Nero D’Avola per ottenere il Cerasuolo di Vittoria D.O.C.G. vino al quale conferisce le tipiche note di marasca e frutti rossi.

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Grosso Nero


Il Grosso Nero è una varietà autoctona della Sicilia sud-orientale adatta sia al consumo come uva da tavola, grazie ai suoi grandi grappoli e alle grosse bacche, che alla vinificazione. In passato concorreva assieme a Nero d'Avola e Frappato all'uvaggio del Cerasuolo di Vittoria, oggi non essendone più possibile la vinificazione ha ormai una scarsissima diffusione, pertanto l’azienda ne possiede alcuni ceppi al fine di poterla tutelare da una probabile scomparsa a causa del continuo declino della sua coltivazione.

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Syrah


Il vitigno si ritiene originario del medio oriente, come dimostra l’analogia col nome della città persiana Schiraz, o della siciliana Siracusa dove di recente sono stati identificati dei ceppi molto vecchi. Già dai tempi dell’Impero Romano quest’uva è stata coltivata e vinificata per la produzione dei vini nella Valle del Rodano tra la città di Valence e Vienne. Il Syrah dà origine a vini ricchi e complessi di grande personalità caratterizzati da una intensa componente aromatica, ma che richiedono comunque alcuni anni di affinamento per esprimersi al meglio. In Sicilia il Syrah ha trovato condizioni pedo-climatiche eccellenti, conquistando un posto d’onore nell’elite dei vini d’eccellenza siciliani (e non solo) grazie alle sue caratteristiche di grande concentrazione, morbidezza, densità dei tannini spesso anche ingentilito dall’uso sapiente dell’affinamento in legno. È riconosciuto per il suo gusto speziato, sentori di sottobosco (mora e prugna), talvolta anche accompagnato da note balsamiche e di liquirizia, cacao amaro e caffè.
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Cabernet sauvignon


Tipico vitigno del bordolese è ormai coltivato in molte regioni viticole italiane, secondo alcuni, questo vitigno potrebbe corrispondere alla biturica già decantata da Plinio nell'antichità classica e che sarebbe stata introdotta nella regione dai legionari romani. Pare invece certo che si possa comunque identificare con il Petit Vidure o Vidure (ovvero: vite dura), vitigno diffuso fin dal XVII secolo nella regione di Bordeaux. Il Vidure peraltro sarebbe secondo alcuni sinonimo di un altro vitigno bordolese, il Carmenere, attualmente quasi scomparso. Sulla base di recenti studi ampelografici, è stata formulata l'ipotesi che i genitori del Cabernet Sauvignon sarebbero identificabili nel Sauvignon Blanc e nel Cabernet Franc. In Sicilia si è perfettamente acclimatato e grazie alle estati secche e calde riesce a produrre dei vini molto colorati dal caratteristico sentore di peperone, caratterizzati da una buona acidità e struttura e da un contenuto di tannini elevato: ciò rende questo vino particolarmente adatto a lunghi affinamenti.

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Petit Verdot


Il Petit Verdot è un vitigno originario della zona del Médoc, in Francia, dove viene usato in percentuali variabili per la produzione di alcuni Bordeaux. È un vitigno molto esigente per la maturazione, tanto che spesso il suo migliore potenziale viene espresso lontano dai luoghi di origine. È stato introdotto in azienda a scopo sperimentale a metà degli anni '90. La vendemmia viene effettuata tra inizio settembre mentre in Francia matura per metà ottobre perché le caratteristiche del Petit Verdot sono quelle di maturare tardivamente, dando ottimi risultati in zone caratterizzate da clima caldo, molto soleggiato, costantemente ventilato e con scarsissime precipitazioni durante la fase vegetativa. Il vino ottenuto presenta un colore rubino, intensi profumi fruttati, floreali e speziati; molto caratteristico è il tannino intenso ma morbido e vellutato, viene vinificato in purezza per meglio esaltarne le proprie straordinarie qualità organolettiche.

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